La formazione giovanile
Urbino non fu solo la città natale di Raffaello, ma determinò in modo significativo la sua
formazione, restando per tutta la sua vita un punto di riferimento essenziale. La grande mostra si
apre nello sfavillante Palazzo Ducale, proponendosi di recuperare e valorizzare questa stretta
connessione tra Raffaello e la sua città natale; essa è allestita nel Salone del Trono e
nell’Appartamento della Duchessa del Palazzo Ducale, sede della Galleria Nazionale delle Marche,
e presenta i capolavori giovanili di Raffaello, 20 dipinti e 19 disegni originali.
La mostra rappresenta un’occasione irripetibile che è resa possibile grazie a prestiti eccezionali
concessi da alcune delle più prestigiose collezioni al mondo come il Prado, il Louvre, le National
Gallery di Londra e Washington, il Getty Museum di Los Angeles, i musei di Lisbona, Berlino,
Monaco, Francoforte, Vienna, Budapest, gli Uffizi, le Gallerie dell’Accademia di Venezia, la
Pinacoteca di Brera, il Poldi Pezzoli, il Museo di Capodimonte ed altri ancora. Raffaello nasce in
Urbino nel 1483.
Breve accenno biografico su Raffaello
Il padre, Giovanni Santi, muore nel 1494, quando il giovane Raffaello ha solo 11 anni, un’età in cui
normalmente, in quell’epoca, i ragazzi avevano già mosso i primi passi del loro apprendistato
nell’arte.
Per descrivere la sua formazione, fino ad ora la storiografia si è basata sul racconto di
Vasari, secondo cui il giovane pittore fu molto presto inviato dal padre nella bottega di Perugino.
Un racconto che sembra poco realistico, in particolare in rapporto con le date reali della vita del
futuro maestro. In realtà, già giovanissimo, egli aveva un solido patrimonio alle spalle e protettori
importanti, mentre non esistono documenti che attestino un apprendistato diretto presso la bottega
di Perugino. Dopo la morte del padre, Raffaello ne eredita infatti la bottega, che gestisce con l’aiuto
di Evangelista da Piandimeleto.
Forte di questa posizione e ricchezza, egli non aveva necessità di andare come garzone o allievo
presso altri, se non in occasioni specifiche per conoscere il modo di operare degli artisti più noti.
L’ubicazione e la consistenza della bottega che Giovanni Santi lascia in eredità al figlio, suo erede
principale, è ora attestata da nuovi documenti.. E’ inoltre necessario ricordare che Urbino al tempo
dell’artista era un fondamentale centro della cultura rinascimentale, che già all’epoca di Federico da
Montefeltro rivaleggiava con Firenze con la sua originale accezione “matematica” del
Rinascimento.
Una sezione finale della mostra è dedicata al rapporto dell’opera di Raffaello con la più importante
produzione del ducato di Urbino, la maiolica, basata sulle immagini raffaellesche, di cui sono
esposti esemplari antichi. Sarà visibile, per la prima volta, un pezzo mai esposto, derivato
direttamente da un disegno originale e non da un’incisione di Raffaello, assieme a numerosi esempi
fra i più preziosi di questa produzione.
In occasione della mostra la casa editrice Electa pubblicherà un prestigioso catalogo corredato da
saggi dei maggiori studiosi, da ampi apparati documentari e da un regesto illustrato delle opere. Con
la mostra saranno promossi itinerari nella città di Urbino, nel Montefeltro e nella regione Marche,
alla scoperta degli ambienti e dei contesti in cui si è formata la personalità artistica di Raffaello, per
attrarre turisti nel nostro meraviglioso paese.
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