giovedì 2 settembre 2010

Raffaello - La formazione giovanile

La formazione giovanile

Urbino non fu solo la città natale di Raffaello, ma determinò in modo significativo la sua 
formazione, restando per tutta la sua vita un punto di riferimento essenziale. La grande mostra si 
apre nello sfavillante Palazzo Ducale, proponendosi di recuperare e valorizzare questa stretta 
connessione tra Raffaello e la sua città natale; essa è allestita nel Salone del Trono e 
nell’Appartamento della Duchessa del Palazzo Ducale, sede della Galleria Nazionale delle Marche, 
e presenta i capolavori giovanili di Raffaello, 20 dipinti e 19 disegni originali. 

La mostra rappresenta un’occasione irripetibile che è resa possibile grazie a prestiti eccezionali 
concessi da alcune delle più prestigiose collezioni al mondo come il Prado, il Louvre, le National 
Gallery di Londra e Washington, il Getty Museum di Los Angeles, i musei di Lisbona, Berlino, 
Monaco, Francoforte, Vienna, Budapest, gli Uffizi, le Gallerie dell’Accademia di Venezia, la 
Pinacoteca di Brera, il Poldi Pezzoli, il Museo di Capodimonte ed altri ancora. Raffaello nasce in 
Urbino nel 1483. 

Breve accenno biografico su Raffaello 

Il padre, Giovanni Santi, muore nel 1494, quando il giovane Raffaello ha solo 11 anni, un’età in cui 
normalmente, in quell’epoca, i ragazzi avevano già mosso i primi passi del loro apprendistato 
nell’arte.
Per descrivere la sua formazione, fino ad ora la storiografia si è basata sul racconto di 
Vasari, secondo cui il giovane pittore fu molto presto inviato dal padre nella bottega di Perugino. 
Un racconto che sembra poco realistico, in particolare in rapporto con le date reali della vita del 
futuro maestro. In realtà, già giovanissimo, egli aveva un solido patrimonio alle spalle e protettori 
importanti, mentre non esistono documenti che attestino un apprendistato diretto presso la bottega 
di Perugino. Dopo la morte del padre, Raffaello ne eredita infatti la bottega, che gestisce con l’aiuto 
di Evangelista da Piandimeleto. 
Forte di questa posizione e ricchezza, egli non aveva necessità di andare come garzone o allievo 
presso altri, se non in occasioni specifiche per conoscere il modo di operare degli artisti più noti. 
L’ubicazione e la consistenza della bottega che Giovanni Santi lascia in eredità al figlio, suo erede 
principale, è ora attestata da nuovi documenti.. E’ inoltre necessario ricordare che Urbino al tempo 
dell’artista era un fondamentale centro della cultura rinascimentale, che già all’epoca di Federico da 
Montefeltro rivaleggiava con Firenze con la sua originale accezione “matematica” del 
Rinascimento. 

Una sezione finale della mostra è dedicata al rapporto dell’opera di Raffaello con la più importante 
produzione del ducato di Urbino, la maiolica, basata sulle immagini raffaellesche, di cui sono 
esposti esemplari antichi. Sarà visibile, per la prima volta, un pezzo mai esposto, derivato 
direttamente da un disegno originale e non da un’incisione di Raffaello, assieme a numerosi esempi 
fra i più preziosi di questa produzione. 
In occasione della mostra la casa editrice Electa pubblicherà un prestigioso catalogo corredato da 
saggi dei maggiori studiosi, da ampi apparati documentari e da un regesto illustrato delle opere. Con 
la mostra saranno promossi itinerari nella città di Urbino, nel Montefeltro e nella regione Marche, 
alla scoperta degli ambienti e dei contesti in cui si è formata la personalità artistica di Raffaello, per 
attrarre turisti nel nostro meraviglioso paese. 

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