venerdì 20 maggio 2011

Il Fidanzatismo


Il Fidanzatismo
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E’  ora   disponibile   sul   nostro   sito la presentazione  di  diapositive dedicata  al“ Fidanzatismo ” . Questo  tema è stato oggetto di  una conferenza - dibattito  tenuta in occasione delle giornate di cogestione organizzate nel mese di marzo 2011 dal comitato studentesco del Liceo  ”Chiabrera – Martini” di  Savona.
Con il termine “ Fidanzatismo ” intendo identificare quei legami di coppia esclusivi e duraturi instaurati già nella primissima adolescenza. Questo  fenomeno prima relativamente  sporadico  ha  trovato sempre più diffusione  in questi ultimi  decenni . Per tentare di comprendere questo tipo di rapporto  occorreva necessariamente risalire alle dinamiche  tra i generi , maschile e femminile,  scatenatesi all’ alba dell’età moderna e  ancora  attive nella società occidentale  contemporanea . In particolare l’attenzione è stata focalizzata sul difficile percorso dell’ emancipazione affettiva  della donna. Per rendere più efficace e stimolante il discorso  ho utilizzato una selezione di opere d’arte . La  lettura della composizione dei soggetti , dei loro relativi rapporti posturali,  gestuali ed espressivi ha reso evidente che gli artisti avevano intuito in anticipo il manifestarsi di queste problematiche . L’ analisi  è stata facilitata della scelta di un  tema iconografico dominante:il bacio .
Quando negli anni settanta del 900 è esploso il Movimento Femminista la rottura dei ruoli codificati dei generi è apparsa in tutta la sua drammaticità. Sono saltate definitivamente le rispettive identità tradizionali della femmina ,ma soprattutto quella del maschio, il quale è entrato in una crisi di ruolo profonda, forse perchè ormai privo dei puntelli e delle agevolazioni della vecchia società maschilista.
Dal canto suo la donna ha cominciato ad elaborare una nuova identità, non più subordinata, che l’ha portata ,nel giro di pochi anni, a diventare una vera protagonista  della storia. Ma molte delle  caratteristiche di questa nuova identità non sono state originate dall’archetipo del femmineo, bensì hanno assimilato elementi del modello maschile molto più facile da riprodurre perchè vincente da secoli.
La conquista di una affettività  libera e senza la tara dei sensi di colpa si è accompagnata spesso ad un atteggiamento relazionale aggressivo e decisionista provocando nel maschio un  ulteriore disorientamento specie tra i soggetti più giovani.
Oggi è l’ incertezza che domina a più livelli l’ esistenza, essa genera angosce che già nell’infanzia minano la struttura dell’essere, ed è forse per questa complessa serie di ragioni che sempre più adolescenti stringono precocemente vincoli affettivi esclusivi . La  coppia  diventa il nido degli affetti cui tutti aspirano , ma nel caso del “ fidanzatismo ” essa acquisisce anche un ruolo difortino nei confronti della realtà esterna .Penso che sia  opportuno riflettere su quali conseguenze queste modalità di relazione possono avere sullo sviluppo della personalità individuale .
Riconoscere e definire questi fenomeni diventa sempre più necessario per noi adulti, genitori e insegnanti, se vogliamo assumerci una piena responsabilità educativa.

                                                                                                      Santino Nastasi
Maggio 2011

giovedì 24 febbraio 2011

Guardate il video dedicato agli artisti di Tripoli

Guardate il video dedicato agli artisti di Tripoli

The Metal Artists of Medina, Tripoli

Il video può essere visto nella sezione video attualità del nostro sito.

La Libia è uno dei Paesi più belli del Nord Africa. Questo video è stato girato da  Joseph Otieno Adamson nella medina di Tripoli, il mercato nella città antica, dove risuona il lavoro degli artisti del metallo. In questi giorni probabilmente lo scalpellio dei loro strumenti tace sopraffatto dai rumori di spari e scontri. Il nostro augurio è che questi artigiani tornino presto a realizzare le loro meraviglie, liberi dal peso della dittatura.

Attenzione all'uso compulsivo dei cellulari !

Attenzione all'uso compulsivo dei cellulari !

Inquinamento elettromagnetico
Studio: "I cellulari alterano l’attività cerebrale"

24-02-2011
Quante volte ci è capitato di accalorarci al cellulare e tenerlo incollato all’orecchio per un tempo infinito finché non è diventato bollente? A chi ne fa un grande uso anche più volte al giorno. Ebbene, una ricerca americana dimostra che questa pratica non è del tutto priva di conseguenze per il nostro cervello
I cellulari fanno male?
Trascorrere almeno 50 minuti con il cellulare incollato all’orecchio basta per alterare l’attività delle cellule cerebrali nell’area in prossimità del telefonino. A questa conclusione sono giunti i ricercatori americani del National Institutes of Health di Bethesda. Gli scienziati hanno esaminato gli effetti dei cellulari sull’attività cerebrale di 47 persone invitate ad avere conversazioni prolungate, almeno da 50 minuti ciascuna. Risultato: il metabolismo del glucosio (un indice dell’attività cerebrale) aumenta nella zona del cervello a diretto contatto con l’apparecchio. Gli studiosi lo hanno rilevato misurando, grazie alla tomografia, la distribuzione del glucosio nel cervello una volta con il cellulare acceso, un’altra con il dispositivo spento. Nella prima condizione il metabolismo di alcune regioni del cervello (corteccia orbitofrontale e temporale) più vicine all’antenna del dispositivo subisce un incremento del 7%. Il che è legato indubbiamente, secondo gli studiosi, alle onde elettromagnetiche emesse dal telefonino che aumentano il consumo di glucosio nelle parti del cervello su cui agiscono.

Gli studiosi hanno però precisato che non si tratta ancora della prova che i telefonini facciano male
. Per stabilirlo, bisognerà indagare ancora a fondo anche se alcuni studi già collegano l'esposizione ai cellulari ad un rischio maggiore di tumori al cervello. Sarebbe importante fare una volta per tutte chiarezza, in quanto i cellulari sono ormai diventati oggetti inseparabili dalle nostre attività quotidiane. Lo dimostra il fatto che da quando sono stati lanciati sul mercato il numero di questi dispositivi è aumentato in maniera esponenziale raggiungendo oggi circa 5 miliardi di unità: e il trend è a crescere. (f.n.)
Tags:
Cellulari
Attività Cerebrale
Cervello
Onde Elettromagnetiche
Fonte-zeroemission.news
Ultimo aggiornamento (Giovedì 24 Febbraio 2011 12:30)

Morricone dirigerà ' Elegia per l' Italia'

Morricone dirigerà ' Elegia per l' Italia'

Morricone dirigerà “Elegia per l’Italia” sul palco del Primo Maggio
Il concerto di Piazza San Giovanni a Roma celebra i 150 anni dell’Unità
Morricone dirigerà “Elegia per l’Italia” sul palco del Primo Maggio
Roma, 23 feb (Il Velino) - Il Primo Maggio celebra i 150 anni dell’Unità d’Italia. La 22esima edizione del grande concerto in Piazza San Giovanni a Roma quest’anno avrà come tema “La storia siamo noi”, a scelta unanime dei sindacati Cgil, Cisl e Uil. Su un palco totalmente rinnovato il Maestro Ennio Morricone dirigerà il brano “Elegia per l’Italia”, composto er l’occasione. E su questa scia ascolteremo il “Nabucco”, “Bella Ciao”, “Volare” e l’”Inno di Mameli”. Saranno vari gli artisti che interagiranno con l’orchestra diretta dal Maestro Francesco Lanzillotta. A ulteriore compimento dello spirito e del significato del Primo Maggio 2011 verranno celebrati alcuni nomi pienamente rappresentativi del sentimento di Unità Nazionale: da Dante Alighieri a Arturo Toscanini, da Totò a Pier Paolo Pasolini, da Anna Magnani a Gigi Riva, da Don Pino Puglisi a Rita Levi Montalcini.
Ultimo aggiornamento (Giovedì 24 Febbraio 2011 19:01)

Parla il 'Faraone degli egittologi'

Parla il 'Faraone degli egittologi'

Zahi Hawass: gli egiziani mi esortavano di proteggere il Museo
Su National Geographic Channel il famoso egittologo racconta cosa avvenne al Museo del Cairo nei giorni delle proteste contro Mubarak e descrive lo stato di salute delle antichità nel Paese arabo
Zahi Hawass: gli egiziani mi esortavano di proteggere il Museo
Roma, 24 feb (Il Velino) - “Quando sono arrivato al Museo del Cairo, ho trovato gli egiziani difendere l’edificio con il proprio corpo. Tutti loro mi esortavano: protegga il Museo”. È quanto raccontato da Zahi Hawass in un’intervista concessa in esclusiva a National Geographic Channel (canale 403 di Sky). Criticato per la gestione tenuta durante i giorni caotici delle proteste contro l’ex presidente Hosni Mubarak, il ministro di Stato per le antichità ricostruisce i primi momenti del suo arrivo al Museo e, per la prima volta, apre alle telecamere le porte del laboratorio di conservazione e restauro del Museo. L’intervista verrà trasmessa domani venerdì 25 febbraio alle 21.10 e aprirà il ciclo di documentari “I tesori dell’Egitto”, un viaggio alla scoperta delle meraviglie d’arte del Paese arabo, che andrà in onda anche sabato 26 febbraio. “Quando incontrai per la prima volta la stampa – ricorda Hawass – spiegai che il museo era salvo: niente era stato rubato. Intendevo che i capolavori del museo non erano stati toccati. Facendo l’inventario, scoprimmo che mancavano otto oggetti. Compiendo una serie di ricerche, ne abbiamo rinvenuti quattro. E sono sicuro che alla fine li ritroveremo tutti. Sempre durante l’inventario scoprimmo che tredici vetrine erano state aperte. Dentro c’erano 70 oggetti, di cui 20 in pessime condizioni. Ma abbiamo lavorato duramente e siamo riusciti a restaurarli in maniera meravigliosa”. “Ad ogni modo, la cosa più importante – conclude Hawass – è che i principali monumenti dell’Egitto sono stati risparmiati, come la valle dei Re dove si trova la tomba del Re Tutankhamon. Siamo entrati in ogni Piramide e, grazie al cielo, tutte le tombe erano intatte”.
Il Velino

E' il momento di Lorenzo Lotto un grande dimenticato

E' il momento di Lorenzo Lotto un grande dimenticato

Mostre, alle Scuderie il genio anticonformista di Lorenzo Lotto
Fino al 12 giugno a Roma oltre 80 opere del maestro del Rinascimento veneziano. Decine quelle "salvate" con un’operazione di restauro finanziata con sponsor privati
Mostre, alle Scuderie il genio anticonformista di Lorenzo Lotto
Roma, 23 feb (Il Velino) - Sottovalutato da Vasari, il cui giudizio pesò sulla sua fortuna critica, e riscoperto solo a fine Ottocento, il maestro del Rinascimento veneziano Lorenzo Lotto torna alla ribalta dopo un “silenzio” di 12 anni. È dal 1998, infatti, che a questo pittore anticonformista non viene dedicata una mostra. Dopo le tre grandi esposizioni di Washington, Bergamo e Parigi, Lotto sembrava essere rientrato nell’oblio. A riportare all’attenzione del grande pubblico la sua vicenda artistica saranno le Scuderie del Quirinale con una grande antologica di 57 opere (quasi 80 considerando anche le pale d’altare e i polittici) e prestiti dal Louvre, dal Metropolitan e dalla National gallery. Dal 2 marzo al 12 giugno saranno esposte tutte le opere più note di questo autore che pur di non scendere a compromessi col gusto imperante si ridusse a una vita errabonda nei centri minori. Per Lotto si è messa in campo un’autentica operazione di salvataggio. Nel 2008, quando ha preso piede l’idea dell’esposizione, una ricognizione ha mostrato lo stato di degrado di molte opere, spesso capolavori celebrati su ogni manuale di storia dell'arte: a Recanati la grande macchina del Polittico di San Domenico era completamente divorata dai tarli, la Trasfigurazione era ferma a poco più di un vecchio livello di pulitura, il Polittico di Ponteranica stava scolorendo, solo per citare alcuni dei casi più eclatanti. Grazie a 700 mila euro messi a disposizione da Bnl, Enel e Credito bergamasco si è attivata una vasta campagna di restauri, realizzata dall'Istituto superiore, per salvare le opere prima che fosse troppo tardi.

“Siamo riusciti a riunire tutte le opere maggiori, pale comprese e davvero tre anni fa, quando abbiamo iniziato a lavorare alla mostra, non pensavo che sarebbe stato possibile raggiungere questo obiettivo - afferma al VELINO il curatore Giovanni Villa -. Nei ritratti di Lotto c’è la capacità di cogliere con pochi tratti l’intima essenza della personalità rappresentata e questo lo rende molto vicino alla nostra sensibilità, con una linea alternativa rispetto al gusto nobile e aulico di Tiziano, allora imperante”. Al piano terra ad accogliere il visitatore saranno 15 grandi pale, con tanto di ricostruzioni degli altari, così da dare l’impressione di trovarsi in un’enorme cattedrale; al piano superiore è stata riservata la ritrattistica. Una galleria della piccola nobiltà e della borghesia mercantile che, insieme all’ordine domenicano, costituì la spina dorsale della committenza di Lotto: il cardinale Bernardo de’ Rossi, Laura da Pola, Lucina Brembati, il collezionista Andrea Odoni. “Teatrale” l’impianto scenografico prescelto, con led caldi e freddi miscelati attraverso un sistema computerizzato. Ci sarà anche il Polittico di san Domenico, pagato nel 1508 ben 700 fiorini d’oro, grosso modo quanto riceveva in quello stesso periodo Raffaello negli appartamenti di Giulio II.

Grazie a quell’opera, Lotto arriva a Roma su chiamata del pontefice, ma la sua pittura evolve in senso più espressivo ed emotivo, allontanandosi dal classicismo dominante. È a quel punto che cade la sua quotazione di mercato e ad appena 30 anni Lotto inizia un inquieto vagabondare che lo porta in giro per il centro-nord: le Marche, Bergamo, Treviso. Una solitudine non solo metaforica, nel 1546 che lo portò a scrivere nel suo testamento di essere “solo, senza fidel governo et molto inquieto nella mente”. Pochi anni dopo, sull’orlo del fallimento economico, ad Ancona organizzò alla Loggia dei Mercanti un'asta pubblica dei suoi dipinti invenduti. Si aspettava di ricavare almeno 400 ducati: ne racimolò appena 39.
Il Velino

lunedì 7 febbraio 2011

Internet, così diffuso, così sconosciuto.

Ragazzi e Internet: l'analisi di Moige e Trend Micro


L'indagine presentata per il Safer Internet Day 2011 fotografa il rapporto tra i giovani e la Rete. Tra i social network 9 ragazzi su 10 preferiscono Facebook, ma solo il 40% conosce le impostazioni per la privacy. Meno di 8 genitori su 100 utilizzano il parental control per la sicurezza dei pc. La preoccupazione maggiore resta la pedofilia on line per quasi 7 adulti su 10
In occasione del Safer Internet Day 2011, la giornata europea dedicata alla sicurezza in Rete, Moige – movimento genitori e Trend Micro, azienda leader nella sicurezza informatica, presentano i risultati emersi da un’indagine con focus group di genitori, durante il quale sono stati discussi ed approfonditi i comportamenti in Rete di genitori e figli, i pericoli percepiti, i controlli e le misure di protezione adottate, oltre ai suggerimenti da parte dei genitori stessi su possibili iniziative a livello istituzionale per una maggiore informazione sulla sicurezza in Internet. La tavola rotonda è stata condotta dall’istituito indipendente A&F Research.
Nel Web c’è tutto il Mondo
Dalle interviste condotte emerge in generale uno scenario in cui il Web è ormai un ambiente fondamentale di riferimento per genitori e figli, che stimola e incuriosisce e del quale ormai “non si può fare a meno”: “c’è tutto il Mondo”. Nelle famiglie sono spesso disponibili diversi strumenti per navigare come PC, smart phone, consolle-videogiochi, utilizzati con una crescente autonomia dai minori, specie dai 10 anni in su. L’uso di Internet va molto oltre il gioco e la ricerca didattica, è diventato il prerequisito dell’entrata nel mondo dei Social Network, parte ormai della “vita contemporanea”. Il genitore non ostacola e spesso favorisce un approccio precoce anche con l’intento di favorire l’adattamento e integrazione dei figli alle nuove modalità di comunicazione e relazione sociale. I Social Network, infatti, sono molto apprezzati dai ragazzi italiani: l’82,9% nella fascia tra 15 e 16 anni, e il 74,3% in quella 11-14. Anche un 20% dei più piccoli non è indifferente. Facebook, come prevedibile, la fa da padrone: quasi 9 ragazzi su 10 lo preferiscono.
Fiducia passiva e pochi controlli sui figli
La sensazione di pericolo dei genitori riguardo l’uso del Web da parte dei minori è abbastanza relativa, e scaturisce solo da eventi di cronaca o da informazioni provenienti da fonti autorevoli: sembra emergere una sorta di “abitudine anestetica”, presumibilmente incentivata da una scarsa conoscenza effettiva dei pericoli “non so neanche bene cosa devo controllare, mi fido di mio figlio”. La fiducia nei comportamenti dei figli in Rete è infatti piuttosto elevata (6,79 in una scala da 1 a 10). Anche i bambini e i ragazzi, del resto, manifestano una radicata convinzione (8,3 in una scala da 1 a 10) che “i genitori si fidano dei miei comportamenti online”.
Prevale dunque un “controllo ambientale generico”, basato su una selezione di tempi e possibilità di utilizzo della Rete e su un generico ricorso al dialogo, nella quasi totale assenza di software specifici e funzioni di “Parental Control”. Le misure di controllo e prevenzione adottate dai genitori, di fatto, non sembrano tra le più severe ed efficaci: 6 genitori su 10 (60%) si limitano a parlare genericamente dell’argomento con i propri figli, 4 su 10 (43%) navigano insieme a loro (ma solo il 28,1% se i figli hanno 15-16 anni) e solo 3 genitori su 10 (33,3%) condividono la scelta dei siti da visitare. Il 40% controlla periodicamente siti visitati e le attività online, mentre pochissimi, solo 8 genitori su 100 (7,8%), utilizzano le funzioni di Parental Control messe a disposizione dai software di sicurezza.
Social Network, attrazione irresistibile ma…
I siti di Social Network sono percepiti come un’area sensibile dal punto di vista dei rischi: genitori e figli si imbattono quotidianamente in stimoli (Pop Up, link e annunci) di varia natura: si va dalle immagini di nudo femminile, alle proposte “cerchi amicizie a Milano?”, ai giochi d’azzardo, ma il pericolo si può celare anche in contatti apparentemente innocui, vista l’accessibilità e l’incontrollabilità dei frequentatori della Rete.
Nonostante questo, non vi è una chiara consapevolezza da parte degli adulti di come fare per evitare i pericoli e proteggere le informazioni in Rete: prevale un generico “ci sono tutti e lo utilizzano tutti”, nella convinzione che “il divieto non funziona, bisogna insegnare ai ragazzi come comportarsi”. L’utilizzo di questi mezzi, inoltre, non è accompagnato da una adeguata consapevolezza dei pericoli per la privacy e da una sufficiente conoscenza delle necessarie misure di protezione. Ad esempio, solo 3 adulti (30%) e 4 ragazzi su 10 (40%) sanno come impostare le regole di privacy nei Social Network.
Non accettare caramelle dagli sconosciuti
Messi di fronte all’ampia articolazione dei pericoli della Rete, come ad esempio pornografia, pedofilia, cyber-bullismo e giochi d’azzardo, i genitori tendono a concentrare la sensazione di rischio nei “contatti indesiderati con sconosciuti”, temuti nel 56,7% dei casi e soprattutto verso la pedofilia legata all’intrusione di malintenzionati nei social network e considerata fonte di preoccupazione da quasi 7 genitori su 10 (67,8%). Più limitata la percezione del rischio verso i giochi d’azzardo e acquisti impropri: “basta non dare in mano una carta prepagata ai ragazzi”, infatti meno di 4 genitori su 10 (34%) se ne preoccupano.
La preoccupazione dei genitori cresce con uno sguardo più attento agli atteggiamenti dei ragazzi: tutti sono consapevoli che la condivisione di immagini, video, informazioni personali, indirizzi, giochi e altro è ormai un’abitudine massiccia e poco controllabile. Con l’aumentare dell’età dei ragazzi, tra l’altro, diventa via via maggiore la quantità di informazioni personali inserite in Rete. Ad esempio, tra i ragazzi della fascia dai 15 ai 16 anni, la pubblicazione delle foto personali e dei familiari raggiunge l’81,4%, come la rivelazione del luogo dove vanno a scuola (62,9%), o gli eventi a cui partecipano (51,4%), o i luoghi frequentati (30%).
Nel calderone di Internet le fantasie dei genitori si concentrano pertanto su una generica idea di “contatti insidiosi o indesiderati”, ricorrente è la citazione di episodi paragonabili alle cosiddette “caramelle da uno sconosciuto”, il tutto trasferito in un contesto di nuove e insidiose tentazioni: “gli dico sempre che non devono rispondere o accettare l’amicizia di persone che non conoscono”. Di fronte a un pericolo generico e imprevedibile come i contatti con sconosciuti il dialogo tra genitori e figli appare come unica forma di prevenzione e difesa fondamentale e necessaria, ma non sufficiente e che denota soprattutto una mancanza di veri “punti di riferimento”.
Educare i figli ma anche i genitori
“I dati presentati durante questo focus group – ha dichiarato Elisabetta Scala, responsabile dell’Osservatorio Media del Moige - movimento genitori – dimostrano ancora una volta la necessità di intervenire per tutelare concretamente i minori ed educarli a un uso corretto e responsabile della rete, sensibilizzando allo stesso tempo anche i genitori. Per questo, da domani sarà anche rilanciato sul circuito Sky lo spot “Ombre”, ideato dalla Aldo Biase Comunicazione e realizzato dalla casa di produzione Filmgood, con l’obiettivo di promuovere tra i genitori e i ragazzi una maggiore consapevolezza del problema pedofilia on line, informandoli sui rischi legati ai social network”. Prosegue Scala: “Occorre, quindi, investire nell’informazione e nella prevenzione dei rischi connessi alla navigazione in Internet, senza tuttavia dimenticare la necessità, in questo settore, di superare l’attuale e poco efficace sistema di autoregolamentazione, con una co-regolamentazione normativa”.
“L’impegno di Trend Micro in qualità di azienda di sicurezza informatica, è volto sia a mettere a punto tecnologie di protezione sempre più efficaci e semplici da utilizzare, sia a sensibilizzare tutti gli utenti all’adozione di comportamenti responsabili in Rete, anche offrendo il proprio supporto a realtà associative o istituzioni in prima linea nel rendere Internet un luogo più sicuro per tutti”, ha dichiarato Carla Targa
Marketing & Communications Manager di Trend Micro Italy.

Questi uomini vivono felici da 25.000 anni

Questa notizia deve farci riflettere. Le cosidette tibù primitive non conoscono il declino delle  'grandi civiltà' . Il loro modello culturale funziona.
Corriere della Sera
Primo video della tribù sconosciuta Il Perù si impegna: "Li difendiamo"
FOTOGALLERY
tempo di lettura previsto 2 min. circa
Bbc e Survival International hanno diffuso le immagini per proteggerli dall'invasione illegale dei taglialegna
La tribù sconosciuta che vive nell'Amazzonia peruviana al confine con il Brasile, mostrata per la prima volta al mondo con tre fotografie della Bbc, poi diffuse dall'associazione Survival International, ha spinto il governo peruviano a intervenire. La copertura mediatica data a livello internazionale ha smosso la politica: le autorità hanno annunciato che collaboreranno con il dipartimento agli Affari Indigeni del Brasile (Funai) per proteggere tutta la zona in modo più efficace. La sopravvivenza di questa tribù è infatti messa a rischio dalla penetrazione massiccia e illegale di taglialegna nel versante peruviano del confine. Le autorità brasiliane ritengono che l'invasione stia spingendo gli Indiani isolati peruviani verso il Brasile, e che questi possano entrare in conflitto con altri indigeni o possano essere decimati dalle malattie importate dall'esterno.
LE PRIME RIPRESE AEREE DI UN POPOLO SCONOSCIUTO - L'attenzione internazionale ha spinto gli autori del reportage nella foresta a diffondere anche le riprese aeree di questo popolo che vive da sempre nella foresta e non ha mai mostrato nessun desiderio di uscire. L'attrice Gillian Anderson ha prestato la sua voce a un video straordinario: le sequenze mostrano gli Indiani in modo del inedito. Il filmato costituisce in assoluto la prima ripresa aerea di una comunità isolata. "Quello che le immagini di questo filmato dimostrano in modo potente - ha commentato la Anderson - è che si tratta di un popolo fiducioso e in perfetta salute.
Spero che siano lasciati soli - ma questo potrà succedere solo se fermeremo i taglialegna". "Il gravissimo pericolo che incombe sul futuro dei popoli incontattati - ha commentato Stephen Corry, direttore generale di Survival, dovrebbe preoccupare il mondo intero". Ora su questo angolo della foresta amazzonica si sono accesi riflettori che dovrebbero proteggere chi ci vive da sempre. La maggior parte delle altre volte non è successo.
il video è scaricabile in questo sito:
http://www.corriere.it/esteri/11_febbraio_04/video-tribu-sconosciuta_f284c066-304f-11e0-b267-00144f02aabc.shtml
Fonte-Antikitera

La sessualità giovanile presa nella Rete.

Internet adolescenti: a 10 anni

"il loro primo messaggio hard"

Gli adolescenti e i pre adolescenti italiani si scambiano messaggi, foto e video "intimi" relativi ai loro comportamenti sessuali con estrema disinvoltura, ovviamente su internet e i social network ma anche via telefonino. Verso "Il mondo nuovo" di Aldous Huxley.

Internet è ormai il "personal media" della nuova generazione, nata con la televisione e con "la rete", che ha bisogno di un "mezzo" non solo per sentirsi viva ma per comunicare. Anche in fatto si sessualità. Se Youtube è infatti il "broadcast yourself" e Facebook "ti aiuta a connetterti e rimanere in contatto con le persone della tua vita" la comunicazione non può che essere mediata dall'elettronica anche per quanto riguarda la sfera più intima dell'essere umano. Un fatto estremamente interessante per i sociologi e gli antropologi ma perfettamente "incomprensibile" per chi considera normale e quotidiano questo approccio senza alcuna privacy nelle reti informatiche (dai social network agli sms). Uno studio di Save the Children e Adiconsum su "Sessualità e Internet" rivela che il 17% dei giovani avrebbe rapporti "intimi" con qualcuno contattato tramite internet e social network, e un preoccupante 13% userebbe la rete per inviare immagini di sé svestito. Il 54% del campione, rivela Adiconsum, cioé ragazzi e ragazze tra i 14 e i 15 anni, diventano poi "attivi" inviando il loro "primo messaggio hard" senza alcun imbarazzo. La cosa davvero preoccupante e grave è che il 36% degli intervistati si mandano questo tipo di messaggi "fra i 10 e i 14 anni". Ma non finisce qui, secondo lo studio il "27% si dà appuntamento di persona con qualcuno contattato in internet". I pre-adolescenti e gli adolescenti italiani usano quindi la rete e la telefonia (cioé ormai la stessa cosa), non capendo (forse come i loro genitori) la pericolosità di questi comportamenti "superficiali" non solo per il proprio sviluppo, ma anche per tantissimi altri motivi immaginabili (ad esempio la "permanenza" dei dati informatici. la sicurezza, i malintenzionati, ecc,). Da questi dati si capisce forse il perché, quando si parla di minorenni protagoniste di festini, l'italiano medio non "riesce" a scandalizzarsi. Per molti genitori è perfettamente normale che la propria figlia di dieci anni chatti con uno sconosciuto inviando le proprie foto. Il futuro quindi si presente radioso per il Bel Paese, e forse è molto più vicino a "Il mondo nuovo (Brave New World)" di Aldous Huxley che a 1984 di George Orwell (in cui già viviamo?).
Mirco Misoni
Fonte-Mainfatti

domenica 30 gennaio 2011

Un laboratorio mobile per i capolavori

Un laboratorio mobile per i capolavori

Restauro

Nei segreti dell'arte

Un laboratorio mobile per salvare i grandi capolavori.
di Loredana Zarrella
Sono restauratori, ma anche chimici e ricercatori, i nuovi paladini dell’arte. Diverse le tecniche per la conservazione e l’indagine dei grandi capolavori, identico il principio che le muove: la passione per la ricerca e per il bello. Così opera il Molab, il Mobile laboratory a disposizione dei ricercatori europei che svolgono attività di studio e conservazione di opere d’arte. Un laboratorio, unico in Europa, che permette di effettuare misure non invasive con strumentazioni portatili. L’opera d’arte viene in pratica analizzata dove si trova, nella sala di un museo o nel cortile di un palazzo.
DA LEONARDO A MUNCH. Il Molab, coordinato dal Centro Smaart (Scientific methodologies applied to archaeology and art) di Perugia, ha eseguito diverse indagini diagnostiche. Tra le tante, le analisi sul David di Michelangelo e su dipinti di artisti come Leonardo, Raffaello, Mantegna, Perugino, Renoir, Cezanne, Munch. I lavori più recenti su alcune opere di Picasso: 13 dipinti e quattro disegni esposti nel museo di Antibes. Sotto gli occhi attenti della scienza molecolare sono finiti anche ceramiche rinascimentali e preziosi manoscritti.
Attraverso la microelettronica e le fibre ottiche è stato così possibile studiare i materiali, le tecniche di esecuzione e lo stato di conservazione di queste opere.

Un laboratorio mobile finanziato dalla Ue

Attivo già da qualche anno e finanziato dall’Unione europea, il laboratorio mobile si sposta da un dipinto a un altro, di città in città, collezionando nuove scoperte. «Presto saremo impegnati ad analizzare i dipinti di Van Gogh di Otterlo», spiega Antonio Sgamellotti, docente di Chimica inorganica all’università di Perugia, presidente del centro di eccellenza Smaart e socio, da qualche mese, dell’Accademia dei Lincei per la classe di Scienze fisiche, matematiche e naturali.
Per Sgamellotti, un grande vantaggio si ha anche per l’arte contemporanea, dove è possibile tentare di allentare il possibile degrado. In questa direzione gli studi fatti sui dipinti di Burri custoditi nel Palazzo Albizzini di Città di Castello.
RADIAZIONE E MATERIA. Alla base delle nuove strumentazioni di indagine c'è il principio di interazione radiazione-materia: le fibre ottiche portano radiazioni in prossimità della superficie del manufatto artistico e la radiazione elettromagnetica che si genera (come raggi X e infrarossi) dopo l’interazione con la materia viene raccolta e analizzata.
È la scienza che tende la mano all’arte per poter scoprire aspetti finora sconosciuti o per trovare il modo di conservare al meglio le opere che gli artisti hanno consegnato alla storia. Diverse professionalità si intrecciano per salvaguardare i beni culturali. Con i nuovi paladini, schierati in campo sono sempre gli storici dell’arte e i restauratori.

Quando la scienza conferma l'intuito

Le stesse tecniche tradizionali di restauro hanno registrato dei progressi negli anni. Oggi non si utilizzano più solventi industriali nocivi alla salute dell’operatore e alla salute dell’opera stessa. Per Maurizio De Luca, docente di Tecnica artistica e del restauro presso La Sapienza di Roma, capo restauratore, dal 1995 al 2005, del laboratorio di restauro dei Musei Vaticani, «è indiscutibile che ora la scienza affianchi la professione del restauratore con tutti i mezzi mutuati dalle varie discipline ma non bisogna mai discostarsi dal fatto che, paradossalmente, le opere d’arte non sono state eseguite al microscopio e gli occhi vedono ciò che l’artista ha voluto si vedesse. Bisogna sempre leggere i risultati analitici con prudenza e contestualizzarli con lo studio della tecnica esecutiva».
LA SCOPERTA SU MICHELANGELO. A volte l’analisi critica e l’intuizione, da sole, conducono a ipotesi o scoperte interessanti. È stata proprio l’intuizione di De Luca a far emergere una nuova rivelazione dopo il restauro della Cappella Paolina in Vaticano: l’uomo con il turbante azzurro tra le figure affrescate rappresenterebbe lo stesso Michelangelo. Attraverso il confronto di dipinti e statue dello stesso personaggio, studi antropometrici hanno confermato l’ipotesi con un’approssimazione del 65%. La scienza anticipa, a volte segue, ma spesso conferma l’intuito umano.
Fonte-Lettera 43