giovedì 2 settembre 2010

Crolla soffitto della Domus Aurea

TRANSENNE E CASSETTE - Il crollo ha interessato la volta di una delle gallerie traianee che si trovano all'interno del complesso della Domus Aurea. Lo smottamento del terreno ha coinvolto in superficie circa 130 metri quadri dell'intera area archeologica, non lontano dal viale che da piazza del Colosseo sale al parco di Colle Oppio.
Sul posto, per verificare i danni alla struttura Neroniana, ci sono i tecnici della sovrintendenza, oltre ai vigili del fuoco. I vigili del fuoco sono al lavoro con unità cinofile e geofoni per capire se sotto la frana, che ha un ampio fronte, vi siano per caso custodi o addetti ai lavori, ma nel crollo non dovrebbero essere rimaste coinvolte persone. Le ricerche hanno al momento dato esito negativo. Sotto al terreno franato non ci sarebbe nessuno, ma si vedono le cassette di plastica con dentro i reperti archeologici.
CIPE E PROTEZIONE CIVILE - Chiusa per molti anni per il pericolo di cedimenti strutturali la Domus Aurea era stata riaperta nel 1999 da Walter Veltroni, allora ministro dei Beni Culturali, e Francesco Rutelli, all'epoca sindaco di Roma. Nel 2005 era stata chiusa a causa di gravi infiltrazio­ni d’acqua, quindi riaperta nel gennaio 2006. Quindi era stata di nuovo chiusa per precauzione nel dicembre 2008, su disposizione della sovrintendenza «per percolazioni lungo le pareti».
Nel 2009 il sottosegretario Francesco Giro annunciò un intervento di due anni, al termine dei quali sarebbe stato aperto un percorso di visi­ta di 2.600 metri quadri. Il commissario straor­dinario Luciano Marchetti precisò: «Si tratta di una prima tranche di lavori che ri­guarda circa un terzo dell’area del complesso, quella orientale, dove si trova la 'sala Ottago­na'».
COMPETENZE INCROCIATE - L’importo annunciato fu di 3,2 milioni di euro coperti con finanziamenti Cipe (3 milioni) e della Protezione civile (800 mila). Un'or­dinanza della Protezione civile aveva nominato l’architetto Roberto Cecchi nuovo commissario per l’area archeologica di Roma (ha preso il posto di Guido Bertola­so). Con la nomina di Rober­to Cecchi per la Domus in pratica c'erano due commissari. Ma «Cecchi rinunci al compenso e usi quelle risorse per gli inter­venti sull’area», chiese Gian­franco Cerasoli, della Uil Beni culturali.
L'EMERGENZA - Sono più di 150 gli ambienti archeologici nel complesso della Domus Aurea che, per mancanza di fondi, non sono stati impermeabilizzati e sui quali l’umidità esercita un effetto continuo, con il rischio di nuovi crolli. La stima è il direttore tecnico della Domus Aurea, Antonello Vodret. «Sono più di 150 - spiega - gli ambienti conosciuti e scavati che non sono difesi dall’acqua che cola dal terreno sovrastante. Finora l’impermeabilizzazione - aggiunge - non è stata fatta perchè occorrono finanziamenti ingenti». Il rischio, sottolinea, è che un crollo possa avvenire proprio mentre si trovano gli archeologi al lavoro. «Bisogna trovare una soluzione per la sistemazione dei giardini di Colle Oppio che sovrastano l’area. Serve uno studio approfondito con l’apporto di architetti e ingegneri che finora non è stato fatto abbastanza approfonditamente».
Per maggiori informazioni : http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/10_marzo_30/voragine-colle-oppio-1602747107921.shtml

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