lunedì 30 agosto 2010

Paura a Venezia.

Venezia, 30 ago (Il Velino) - Notte di paura, nel cuore di Venezia. Poteva essere un disastro ma il bilancio è meno drammatico di quanto si temeva. Un incendio è divampato ieri sera, poco prima delle 23, nel sottotetto del Seminario che sorge accanto alla Basilica della Salute. Al momento, gli investigatori tendono a escludere che il rogo abbia origine dolosa, come si pensava in un primo momento. L’indagine in ogni caso prosegue, ma si parla adesso di un innesco incidentale delle fiamme, che hanno trovato facile alimento nelle travi in legno del sottotetto. I vigili del fuoco sono intervenuti in modo tempestivo e hanno rapidamente circoscritto le fiamme - impedendo che si estendessero alla Basilica -, spegnendole in breve tempo. Proprio l’acqua degli idranti, però, è entrata nella sacrestia della Basilica da una lunetta adiacente al seminario, danneggiando un prezioso dipinto di Tiziano, il “Davide e Golia”, che si trova sul soffitto della sacrestia.

Tra i primi a giungere sul luogo Vittorio Sgarbi. “Per quanto concerne la parte architettonica non ci sono problemi - ha spiegato - ma tre opere importantissime di Tiziano, di un valore complessivo che si aggira intorno ai cento milioni di euro, sono state danneggiate. Una in particolare”, quella raffigurante Davide e Golia. “I vigili del fuoco sono stati bravissimi - ha commentato -: adesso rimane il problema di assorbire un quantitativo industriale di acqua che è finita sulla sacrestia e dunque sulle tele - fortunatamente sulla parte già in restauro. La situazione è delicata ma non grave”. La tela era stata restaurata alcuni anni fa e doveva essere una delle opere di richiamo di una rassegna curata dallo stesso Sgarbi sul Vasari. Il dipinto sarà probabilmente rimosso per un esame più accurato.

Il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni ha chiesto che il governo metta presto a disposizione i finanziamenti previsti dalla legge speciale. Parlando della tela del Tiziano, si è detto molto preoccupato ma ha sottolineato che “fortunatamente si tratta di acqua dolce, presa dal sistema antincendio della città, creato proprio grazie ai finanziamenti della legge speciale per Venezia”. In caso contrario il danno sarebbe stato molto maggiore. Il sindaco ha ricordato che il Comune è in attesa di fondi per circa 40 milioni di euro, in parte da finanziamenti passati. Orsoni ha anche spiegato che nella zona dell’incendio, ieri sera, c’erano alcuni operai che svolgevano servizi di custodia e che sono stati svegliati dal crollo di un abbaino, dando così subito l’allarme.

La presidente della Provincia di Venezia, Francesca Zaccariotto, ha detto che “una città fragile e a rischio come Venezia ha assolutamente bisogno della nuova Legge Speciale che garantisca risorse da impegnare anche nella sicurezza. Appoggio l’appello del sindaco di Venezia – ha aggiunto - e auspico che come annunciato dal ministro Brunetta lo scorso giugno si arrivi a un testo di legge condiviso, attraverso un’opera di ascolto di tutte le parti interessate. E come affermato dallo stesso Brunetta, trovare finanziamenti favorendo tra l’altro partnership pubblico-private”. La presidente ha poi rivolto una sorta di appello alla Chiesa veneziana, da tempo impegnata nel restauro e la salvaguardia del patrimonio artistico e religioso veneziano. “Mi auguro – ha detto - che questo incendio non comprometta il piano dei lavori già programmati”.

Lo stesso patriarca di Venezia, cardinale Angelo Scola, ha compiuto un sopralluogo in mattinata, dicendosi preoccupato e addolorato per quanto successo, “ma grazie a Dio le notizie sono relativamente rassicuranti”. Nel pomeriggio il patriarcato ha diffuso una nota congiunta del Seminario e della Curia, che “in attesa delle valutazioni finali sulle cause dell’incendio e sulla misura complessiva del danno arrecato, esprimono un sentito ringraziamento ai Vigili del fuoco, al Comune di Venezia, alla Polizia municipale, alla Questura, alla Procura della Repubblica, alla Protezione Civile e alla Soprintendenza per il pronto intervento”. Si informa quindi che “le normali attività che si svolgono nella Basilica della Salute e nel polo dello Studium generale marcianum non saranno bloccate da questo evento triste ma, grazie a Dio, rimediabile”. Quanto ai capolavori nella sacrestia della Basilica, “l’unico danno arrecato è quello alla tela di Davide e Golia del Tiziano che è stato giudicato molto contenuto. Nel cantiere complessivo allestito presso il Seminario - sul quale l’impresa che lo ha in carico garantisce vigilanza giorno e notte nel rispetto di tutte le norme vigenti - riprenderanno regolarmente i lavori”.

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